
UN INCONTRO TRA GLI OPERATORI DI SETTORE E DELLA RICERCA
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Centro Polifunzionale Studenti, Piazza Cesare Battisti 1




Piazza Cesare Battisti, 1, Bari

La IV edizione del “Convegno Nazionale sulla Micropropagazione: un incontro tra gli operatori di settore e della ricerca – VitroSOI 2022”, promosso dal Gruppo di Lavoro SOI “Micropropagazione e tecnologie in vitro” e organizzato, per la prima volta in Italia meridionale, dal Dipartimento di Scienze Agro-ambientali e Territoriali dell’Università degli Studi di Bari A. Moro, si terrà a Bari dal 12 al 14 ottobre 2022, presso il Centro Polifunzionale Studenti, Piazza Cesare Battisti 1.
Il programma si articola in tre giornate di relazioni, comunicazioni e dibattiti su innovazione nel settore della micropropagazione, nuove tendenze nella produzione commerciale, ruolo delle piante madri e risanamento, applicazioni biotecnologiche della coltura in vitro ed embriogenesi somatica e altre tecniche rigenerative, con l’intento di stimolare il confronto e la collaborazione tra addetti ai lavori dell’intero comparto del vivaismo orto-floro-frutticolo e dell’imprenditoria di settore, rivolgendosi sia al mondo della ricerca che a quello della produzione.
Particolare attenzione è rivolta alla partecipazione di giovani ricercatori, dottorandi, assegnisti, borsisti e studenti per i quali è prevista una riduzione nella quota di iscrizione, oltre a premi per le migliori comunicazioni orali e poster.
Un elemento di novità di questa IV edizione è la programmazione di una Tavola rotonda sul tema dei percorsi di formazione professionale nella micropropagazione, per un confronto sulla effettiva richiesta di mercato di professionalità specifiche nel campo dell’imprenditoria di settore e per favorire un’interazione sistematica e più efficace con il mondo del lavoro per la progettazione e/o il miglioramento dei corsi di studio dedicati.
La sede del Convegno consentirà di conoscere da vicino realtà produttive dell’imprenditoria agricola pugliese con una visita tecnica all’Azienda Agricola F.lli Lapietra, dotata di sistemi di coltivazione in ambiente protetto altamente innovativi. La giornata tecnica si concluderà ad Alberobello per la visita ai caratteristici trulli, patrimonio dell’umanità dal 1996.
Il comparto vivaistico orto-floro-frutticolo di questi ultimi anni ha visto nel settore delle tecniche di micropropagazione un elemento di forte spinta. La IV edizione del Convegno Nazionale sulla Micropropagazione si propone come vetrina dell’innovazione in questo settore, auspicando una larga e qualificata partecipazione di esperti del mondo della ricerca e di quello imprenditoriale.

Dipartimento di Scienze Agro-ambientali e Territoriali
Università degli Studi di Bari "Aldo Moro"

Gruppo di Lavoro SOI "Micropropagazione e tecnologie in vitro"

Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana
Organizzazione
Conveners
Claudia Ruta e Giuseppe De Mastro, UNIBA – DiSAAT
Comitato Scientifico
Carla BENELLI – CNR IBE, Sesto Fiorentino
Margherita BERUTO – Istituto Regionale per la Floricoltura, Sanremo
Federica BLANDO – CNR ISPA, Lecce
Giovanna BOTTALICO – UNIBA, Bari
Emilia CABONI – CREA OFA, Roma
Valeria CAVALLARO – CNR IBE, Catania
Giuliano DRADI – Vivai Piante Battistini, Cesena
Giancarlo FASCELLA – CREA DC, Bagheria
Maria Antonietta GERMANÀ – UNIPA, Palermo
Maurizio LAMBARDI – CNR IBE, Sesto Fiorentino
Anna MENSUALI – Scuola Superiore di Studi S. Anna, Pisa
Maurizio MICHELI – UNIPG, Perugia
Rosario MULEO – UNITUS, Viterbo
Oriano NAVACCHI – Vitroplant, Cesena
Elif Aylin OZUDOGRU – Istinye University Istanbul, Turchia
Barbara RUFFONI – CREA OF, Sanremo
Eddo RUGINI – UNITUS, Viterbo
Claudia RUTA – UNIBA, Bari
Cristian SILVESTRI– UNITUS, Viterbo
Comitato Organizzatore
Gianluca BURCHI – CREA-OF, Pescia
Luigi CATALANO – CIVI ITALIA, Roma
Giuseppe DE MASTRO – UNIBA, Bari
Maurizio LAMBARDI – CNR IBE, Sesto Fiorentino
Maurizio MICHELI – UNIPG, Perugia
Claudia RUTA – UNIBA, Bari
Anna TAGARELLI – UNIBA, Bari
Luigi TEDONE – UNIBA, Bari
Tematiche
Protocolli di micropropagazione
Coltura liquida, semi sintetici, metaboliti secondari
Colture in vitro applicate alla biologia molecolare
Embriogenesi somatica nella conservazione e nel miglioramento genetico
Effetto di fattori biotici e abiotici nelle colture in vitro
Tavola Rotonda
La formazione in micropropagazione: esperienze italiane e nel mondo.
Conduce Silvio Fritegotto
Programma
INVITED SPEAKERS
Relatori ad invito introdurranno le diverse sessioni tematiche con l’intento di trasferire i più salienti e recenti risultati scientifico-applicativi all’intera comunità scientifica e al comparto del vivaismo orto-floro-frutticolo e dell’imprenditoria di settore.

Luigi CATALANO
CIVI-Italia, Roma
Agrimeca Grape and Fruit Consulting srl, Turi (Bari)
La micropropagazione in vitro nel vivaismo frutticolo italiano
L’Italia vanta lunga esperienza di studi e ricerche sulle tecniche di propagazione delle piante, sia sviluppate da Istituti e Centri di Ricerca, sia dai vivaisti stessi, compreso quelle sulla micropropagazione che, fin dagli anni ’70, sono state adottate dal comparto del vivaismo frutticolo professionale per la produzione massale di piante. La propagazione in vitro rappresenta, per il vivaismo moderno e meglio di altri casi, l’innovazione tecnologica trasferita al processo produttivo.
Attualmente operano in Italia una decina di aziende vivaistiche dotate di laboratorio di micropropagazione commerciale che propagano in vitro circa 50 milioni di piante tra portinnesti di fruttiferi e varietà autoradicate.
Grazie all’adozione delle tecniche di propagazione in vitro ed alla sanità che contraddistingue i materiali così prodotti, è stato possibile disporre nel corso degli anni di linee clonali di portinnesti che costituiscono la base della moderna frutticoltura in tutto il mondo.
Ciò ha permesso la piena qualificazione delle produzioni vivaistiche attraverso l’adozione di schemi di certificazione genetico-sanitaria, che oggi rappresenta la più alta garanzia che il comparto, sotto il controllo delle competenti autorità fitosanitarie, può assicurare. Per questo motivo, precise metodiche tecniche sono incluse nei protocolli di certificazione volontaria attuati in Italia e EU.
Attraverso l’utilizzo delle colture in vitro e la messa a punto di protocolli adeguati è oggi possibile propagare su larga scala non solo portinnesti di drupacee, ma anche portinnesti di pero, melo e, recentemente, portinnesti di agrumi, oltre a moltissime varietà autoradicate di actinidia, melograno, noce, olivo, carciofo, nocciolo ed anche di piccoli frutti, in particolare di mirtilli e lamponi.
La competitività dei laboratori di micropropagazione italiani risiede nella capacità di rispondere prontamente alle richieste del mercato attraverso la messa appunto di protocolli di moltiplicazione affidabili ed efficienti, anche per specie vegetali che saranno richieste dal mercato in futuro. Un esempio si sta avendo con le piante di colture tropicali come banana e palma da dattero, che soffrono l’infezione di organismi nocivi a diffusione epidemica.
La diffusione di nuovi organismi nocivi a livello mondiale rende la micropropagazione uno strumento indispensabile per garantire la sanità delle piante, facilitando nello stesso tempo il superamento delle barriere fitosanitarie e supportando la possibilità di scambi commerciali in tutto il mondo, in grandi quantità, e con volumi ridotti.
Le prossime sfide saranno quelle di cercare di automatizzare i processi produttivi ancora di più, al fine di ridurre i costi di produzione e di adottare tecnologie che rendano possibile il risparmio energetico, così come materiali di consumo e contenitori plastic-free o biodegradabili.
Per questo la micropropagazione, intesa come tecnologia innovativa a supporto del vivaismo moderno, risulta essere una scelta strategica vincente per affrontare il mercato globale da parte del comparto vivaistico professionale nazionale.

Oriano NAVACCHI
Vitroplant Italia SRL, Società Agricola
Via Loreto, 170, 47521, Cesena (FC)
Vitroplant: esperienze di 40 anni di attività nella micropropagazione industriale dell’olivo e altre piante da frutto
Vitroplant Italia ha iniziato la sua attività a fine anni ‘70. Il Prof. Giuseppe Zuccherelli insieme al Prof. Gilberto Zuccherelli nel 1979 crearono Vitroplant, in un momento storico nel quale la tecnica della moltiplicazione in “vitro” non era stata ancora utilizzata per il vivaismo frutticolo. Nei primi anni di attività le difficoltà tecniche erano tante, ma il valore del prodotto vivaistico innovativo rappresentato dai portinnesti del pesco (GF 677 e pochi altri) permise di affermare questa nuova tecnologia e affrontare le nuove richieste che provenivano dal mercato. Dalle prime esperienze sull’olivo si capì subito che tale specie di pianta aveva una forte difficoltà nell’adattarsi alle condizioni del “vitro”, dimostrandosi una specie recalcitrante a questa tecnica di propagazione. Gli iniziali incidenti di percorso come il nostro incauto utilizzo di varietà adattate alle condizioni del “vitro” da altri ricercatori del settore (risultate poi di identità genetica ignota e non rispondente alla varietà dichiarate), i dubbi sulla stabilità genetica per l’aspetto morfologico delle piante da “vitro” (che è diverso rispetto alle piante ottenute con i metodi tradizionali quali talea e innesto), smorzarono il nostro entusiasmo iniziale in merito alla reale fattibilità della propagazione in “vitro” dell’olivo. Inoltre, nonostante un’enorme quantità di pubblicazioni scientifiche sulla moltiplicazione in “vitro” dell’olivo, si può affermare che non esistono dati sul comportamento agronomico produttivo delle piante ottenute con questa tecnica. Oggi c’è un nuovo interesse sulla micropropagazione di moltissime specie, anche perché sono comparse patologie molto gravi per le quali il vitro è un’arma importantissima per la propagazione e risanamento delle piante (per esempio la comparsa della Xylella fastidiosa su Olea europea). La micropropagazione infatti consente di produrre rapidamente piantine di qualità utilizzando espianti prelevati da screenhouse in Centri di conservazione. Il ciclo produttivo può essere effettuato in ambiente totalmente protetto e questo permette di fornire garanzie sanitarie che le tecniche di propagazione tradizionali non possono dare. In questa relazione si riportano i risultati di ricerche e le recenti acquisizioni sull’olivo da “vitro” prodotto presso le strutture del Laboratorio Vitroplant Italia Srl Società Agricola, relativamente ad aspetti quali il confronto di produttività tra piante di olivo micropropagate e da talea in impianti ad alta densità. Inoltre, si presentano alcune importanti riflessioni sulla micropropagazione del noce, nocciolo, portinnesti del melo e fragola, nonchè sulla presunta ‘giovanilità’ del materiale da micropropagazione, una credenza che, nonostante le evidenze scientifiche contrarie, ancora persiste.

Bart PANIS
Katholieke Universiteit Leuven, Belgio
Application of plant cryopreservation for the conservation of plant genetic resources, production, virus eradication and as a tool for modern breeding techniques
Plant cryopreservation is increasingly becoming a widely accepted and applied method for the long term conservation of plant genetic resources that can not be conserved through seeds. This is caused by the fact that efficient and reliable cryopreservation protocols, applicable to a wide variety of species and cultivars such as droplet vitrification and plate cryopreservation methods became available. Currently, between 20000 and 25000 accessions are safely preserved in liquid nitrogen and more initiatives to increase these numbers are in the pipeline. Crops with more than 1000 accessions cryopreserved are apple, banana, mulberry, cassava, garlic and potato. It is estimated that worldwide between 100 000 and 150 000 unique accessions of vegetatively propagated and recalcitrant seed crops are currently held in field and in vitro and genebanks. A global initiative is thus needed to make sure that all these accessions are safely maintained for next generations. Like the Svalbard global seed vault that is storing almost one million seed samples as backup for national and international seed banks, a safety cryopreservation back up facility should be established.
Besides for storage of genetic resources, cryopreservation can also be applied in clonal plant production systems or as a tool for molecular biology. For example hundreds of cryotubes containing transformation competent embryogenic cell lines of Musa species (bananas) are safely stored in liquid nitrogen for already more than 20 years and are being used on a regular base. Another but equally important application of cryopreservation is its use for the eradication of plants from pathogens such as viruses, phytoplasmas and bacteria.

Barbara RUFFONI
CREA OF, Sanremo
La coltura in vitro delle piante officinali ed esempi di sviluppo commerciale
L’intervento vuole proporre una panoramica dell’utilizzo delle tecniche di coltura in vitro delle piante officinali partendo dalla micropropagazione ad arrivando all’utilizzo dei bioreattori per la produzione dei metaboliti secondari. Saranno presentati i differenti approcci per la definizione dei protocolli colturali e verranno presentati esempi di utilizzo a scopi commerciali delle soluzioni biotecnologiche adottate al fine di ridurre i costi di produzione e, contemporaneamente, preservare l’ambiente da depauperamento riguardo alle specie utili che ancora attualmente subiscono la raccolta spontanea.

Andrea VITALE
Consulente di micropropagazione e serre
Innovazione nell’acclimatazione delle piante da vitro coltura
La propagazione delle piante in vitro ha assunto sempre più importanza nello scenario internazionale, sviluppando in laboratorio protocolli sempre più efficienti sia in campo frutticolo che in quello ortofloricolo. La crescente necessità di ottimizzare l’efficienza produttiva limitando i costi unitari ha posto una maggiore attenzione verso la fase di acclimatazione, considerata sempre cruciale nei bilanci aziendali sia per l’alta incidenza sui costi di produzione sia per il ruolo svolto verso la qualità del prodotto finale. Le aziende di micropropagazione considerano oggi l'acclimatazione un fattore strategico per potenziare la produzione del laboratorio, ridurre i costi aziendali ed ottenere piante qualitativamente superiori. Infatti il recente sviluppo dei materiali sviluppati sotto copertura ha permesso il trasferimento della fase di radicazione dal vitro al vivo con conseguente accorpamento delle fasi di radicazione e acclimatazione. La fase ex vitro presenta inoltre un ampio margine di miglioramento, da un lato facendo affidamento sulle innovazioni tecnologiche, dall’altro puntando all’utilizzo di prodotti biologici e biostimolanti che riducono le fonti di stress biotico e abiotico.

Traud WINKELMANN
Leibniz, Universitaet Hannover, Germania
Somatic embryogenesis: great potential with limited commercial exploitation
Since the first description in 1958, somatic embryogenesis has been regarded as the most promising plant regeneration pathway in terms of efficiency. Embryogenic cultures bear a huge potential to be applied for mass propagation, genetic transformation, germplasm storage and source for protoplasts.
However, if it comes to commercial exploitation for micropropagation, success stories are rather scarce.
The presentation will focus on limitations of somatic embryogenesis and approaches to overcome them.
Registrazione
Per partecipare al Convegno Nazionale sulla Micropropagazione bisogna registrarsi inviando l’apposito Modulo di Registrazione all’indirizzo email vitrosoi2022.disaat@uniba.it.
La quota di iscrizione dovrà essere versata tramite bonifico bancario con le seguenti coordinate:
IBAN | IT 27 Q 03069 18488 10000 0008151 |
Causale | VitroSOI 2022 – Cognome + Nome |
Conto intestato a | Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana, Viale delle Idee 30, Sesto Fiorentino |
Banca | Intesa SANPAOLO spa, Filiale via Dante Alighieri, Sesto Fiorentino (FI) |
La quota di iscrizione comprende l’aperitivo di benvenuto, tutti i coffee break e pranzi, kit con materiale congressuale e una copia di Acta Italus Hortus con i lavori presentati, nonché la Giornata tecnica/culturale (Azienda Agricola Lapietra – Alberobello).
L’iscrizione al Convegno per coloro che NON sono soci SOI, e il pagamento della relativa quota intera di iscrizione, comportano automaticamente il loro inserimento tra i soci SOI e la copertura della quota associativa per il 2022.
Per la cena sociale (non inclusa nella quota di iscrizione) è necessario prenotarsi all’atto della registrazione e versare l’importo di 40 euro al momento del pagamento della suddetta quota.
La quota di iscrizione per eventuali accompagnatori è di 100 euro e comprende l’aperitivo di benvenuto, tutti i coffee break e pranzi, nonché la Giornata tecnica/culturale (Azienda Agricola Lapietra – Alberobello).
Quote di partecipazione
Non socio | Socio SOI | Studente/Non strutturato | Studente/Non strutturato Socio Soi | |
---|---|---|---|---|
Pagamento quota iscrizione entro il 31 agosto 2022 | 250 € | 200 € | 150 € | 130 € |
Pagamento quota iscrizione dopo il 31 agosto 2022 | 300 € | 250 € | 150 € | 130 € |
Cena sociale | 40 € | 40 € | 40 € | 40 € |
Per ricevere le prossime circolari, scrivere a vitrosoi2022.disaat@uniba.it.
Invio contributi
Chi intendesse presentare una Comunicazione orale o un Poster dovrà compilare il Modulo per la presentazione dell’abstract (Scarica il modello per l’abstract) ed inviarlo entro il 1 agosto 2022 (compreso) all’indirizzo vitrosoi2022.disaat@uniba.it.
Successivamente alla comunicazione di accettazione del lavoro da parte del Comitato Scientifico, che avverrà entro il 31 luglio 2022 l’autore che presenterà la comunicazione al Convegno (sia Orale che Poster) avrà tempo fino al 31 agosto 2022 per pagare la quota di iscrizione (ridotta) al fine di avere il proprio lavoro inserito nel Programma ufficiale e negli Atti del Convegno.
Tutti gli abstract saranno sottoposti a revisione da parte del Comitato Scientifico e tutti i contributi accettati per la presentazione al Convegno Nazionale sulla Micropropagazione, sia Orali che Poster, verranno pubblicati in un numero speciale di (Acta Italus Hortus). La sottomissione di un contributo implica l’impegno, per almeno uno dei proponenti, a registrarsi e a presentare il contributo stesso al convegno, qualora esso sia stato selezionato per l’inclusione nel programma finale.
Informazioni generali per le dimensioni del poster: 70 cm (base), 100 cm (altezza), orientamento verticale.
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